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5 STRATEGIE PER COMUNICARE IN MODO EFFICACE

dire cose che non vorresti

Con questo post inauguriamo la miniserie sulla comunicazione in cui parleremo di:
– la comunicazione efficace
– l’ascolto
– la comunicazione assertiva

Tutti i giorni, in ogni momento della giornata comunichiamo. Ma come lo facciamo? Quante volte ci capita di essere fraintesi o di generare inaspettati conflitti a seguito di ciò che abbiamo detto?

I fallimenti comunicativi sono dovuti a problematiche in due grandi ambiti: l’ascolto e il messaggio.

L’ascolto riguarda la nostra capacità di ascoltare veramente il nostro interlocutore e ciò che ci sta dicendo (affronteremo questo tema nel prossimo post); il messaggio riguarda la nostra competenza a saper comunicare in modo EFFICACE.

Cosa significa comunicare efficacemente? Significa far arrivare il nostro messaggio così come lo abbiamo pensato, limitando il più possibile interpretazioni sbagliate da parte di chi ci ascolta. L’efficacia si misura in quanti concetti sono arrivati all’interlocutore rispetto a quanto volevamo comunicare.

Es. Se voglio comunicare A, B e C, e  chi mi ascolta comprende A, B e C avrò messo in atto una comunicazione efficace. Se invece comprende A, D, E forse c’è qualcosa che non va.

Una comunicazione efficace ci permette di:

limitare il rischio di equivoci e quindi di conflitti

– comunicare le nostre idee, desideri, obiettivi in modo da ottenere una risposta positiva dall’ambiente

– affermare i nostri bisogni

– raggiungere i nostro obiettivi

– dare forma ai nostri pensieri e alle nostre emozioni

senza prevaricare l’Altro/a.

cosa vorrei dire

Ma quali sono le strategie per comunicare in modo efficace?

Ecco le 5 strategie per comunicare efficacemente:

1) Avere chiaro ciò che vogliamo dire: cosa vuoi comunicare in questo momento? Qual è il tuo obiettivo comunicando questa cosa? A chi lo vuoi comunicare?

2) Esprimersi in modo chiaro: usa parole chiare, semplici, dirette. Aiutati con delle metafore. Prenditi il tempo necessario per parlare.

3) Evitare giudizi o accuse, soprattutto in comunicazioni personali e in situazioni di conflitto: parti da te, da quello che pensi e senti, senza accusare l’Altro o “puntare il dito” (es: “Tu sei cattivo perché…” potrebbe essere trasformato in “quando hai fatto *questo* mi sono sentito/a in *questo modo*”)

4) Rispettare i tempi e la circolarità della comunicazione: lascia il tempo all’interlocutore di replicare e ascoltalo senza interrompere.

5) Esprimere la propria difficoltà: se ti senti particolarmente in difficoltà nella comunicazione, perché ti senti troppo coinvolto/a emotivamente dillo (es. “Faccio molta fatica a dirti questa cosa ma ritengo opportuno farlo perché se non lo facessi farei un torto a me stesso/a”; “Sono emozionato/a, spero di riuscire a parlarti comunque in modo chiaro” …)

Nel prossimo post parleremo dell’ ASCOLTO nella comunicazione.

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