Guardati dentro:
Guardati dentro: sei molto meglio delle bugie che ti racconti.
(trovata sul web)
Guardati dentro: sei molto meglio delle bugie che ti racconti.
(trovata sul web)
Quando finisce una relazione vi è un tumulto di emozioni dolorose, tristezza, paura, rabbia.
Che solitamente si rifanno a:
– senso di abbandono, soprattutto quando è il/la partner a lasciare noi
– senso di colpa, quando siamo noi a decidere di separarci
– senso di fallimento, che ci fa porre domande quali: “cosa ho sbagliato?”, “Perché è andata male anche stavolta?”, e affermazioni del tipo: “È colpa mia”, “Ho fallito anche stavolta”.
– lutto:
non è solo la fine di un amore, ma anche la fine del futuro che ci immaginavamo con la persona amata.
– modifiche al senso d’identità: cambia l’immagine che abbiamo di noi, dell’altro e delle relazioni.
In questo casi, è importante mantenere il più possibile integro il proprio senso di dignità: solo così la nostra autostima ne può uscire sana e salva.
In che modo?
1) È normale avere l’impulso di insultare, addurre spiegazioni, esaminare chirurgicamente i fatti, vittimizzarsi, colpevolizzare… ma tutto ciò è figlio dell’ondata emotiva che stiamo vivendo. Prendiamoci del tempo, utilizziamo la scrittura per sfogare la rabbia (un diario da tenere per noi), e al posto di chiamare in continuazione le amiche/gli amici proviamo a stare nel silenzio e ritrovarci (molto utili le meditazione e i rilassamenti guidati).
2) se amiamo ancora la persona che ci ha respinti diciamoglielo ma con dignità, senza supplicare e senza chiedere/recriminare nulla in cambio.
3) è importante interrompere i contatti, verbalizzandolo all’ex e concordando tempi e modi se necessario. E’ dannoso “sparire nel nulla” senza comunicare la necessità di prendersi del tempo e dello spazio “non inquinato” dalla presenza dell’altro/a. Questo ci aiuterà a non cadere nelle recriminazioni e nelle suppliche, e di non adottare comportamenti di cui poi potremmo pentirci e che provocherebbero ulteriori sofferenze. Stiamo nella distanza e nella separazione per elaborare quello che è successo. In questo modo siamo più facilitati a gestire la rabbia.
NB: questo non significa interrompere il rapporto per sempre. Solo dopo che è terminata l’ondata emotiva e l’elaborazione interiore (che può durare mesi o anni!) è possibile riprendere i contatti serenamente.
4) evitiamo di usare alcol e/o sostanze: potrebbe venirci la voglia di prender una bella “sbronza” o di usare sostanze per sedare la nostra sofferenza, ma non funziona mai! Anzi, l’effetto potrebbe essere l’esatto contrario: intensificazione del dolore, che, associata ad un calo delle difese (dovuto all’alcol/sostanza), ci può portare a compiere atti di cui poi ci pentiremo (sms, telefonate all’ex, comportamenti lesivi nei suoi confronti o auto-lesivi). Ricordiamoci che l’unico modo per far passare alcune sofferenze è viverle, senza negarle.
5) è normale pensare in termini di colpa (“è colpa mia”/”è colpa sua”), ma proviamo a sostituire la parola “colpa” con la parola “responsabilità”, e ricordiamoci che in una coppia le cose si fanno in due. Non è mai “colpa” di uno o dell’altro, cerchiamo di analizzare qual è stata la nostra parte, ricordandoci che abbiamo fatto il meglio che potevamo fare in quel momento.
Quando invece è il caso di chiedere un aiuto psicologico:
– quando l’elaborazione del “lutto” della relazione richiede tempi troppo lunghi in proporzione all’entità del fatto
– e/o sta compromettendo eccessivamente la nostra quotidianità
– quando sentiamo che la rabbia verso l’ex ha il sopravvento e ci spinge ad agire contro di lui/lei (stalking, pedinamenti, insulti, minacce, violenza psicologica e fisica, …) o contro noi stessi (agiti autolesivi, pensieri suicidari, comportamenti a rischio…).
Quando finisce una relazione ricordiamoci che non possiamo imporre alla persona amata di restare con noi se non vuole, ma possiamo mantenere intatta la nostra autostima agendo con dignità.
Quando soffriamo di bassa autostima ci dimentichiamo di avere dei “diritti”.
Ecco gli 8 diritti di una buona autostima:
– commettere errori, come tutti gli altri essere umani
– essere imperfett*, come tutti gli altri essere umani
– decidere i tuoi pensieri, emozioni e comportamenti (e se questi, di tanto in tanto, sono strani è perché sei come tutti gli altri essere umani)
– dire agli altri cosa vuoi e cosa provi
– essere soddisfatt* di te stess* anche quando non hai tutto sotto controllo
– reagire emotivamente, qualche volta, anche se così facendo non ottieni il risultati sperato (lo facciamo tutti più spesso di quanto immaginiamo)
– di pensare prima a te stess*, qualche volta (sì, esatto, di mangiare l’ultima fetta di torta, di non dare una mano se siete troppo stanc*, di leggere un libro mentre il partner lava i piatti…)
– e per finire: di difendere o non difendere i tuoi diritti, è una scelta tua 😉
(Ricorda che:
(liberamente tratto da C. Wilding)
Sta per partire il Laboratorio Esperienziale di Autostima! Qui trovi l’evento fb, e qui maggiori informazioni.
“C’è una crepa in ogni cosa, è da lì che entra la luce” (Leonard Cohen)
E’ dalle crepe che entra la luce. Trasformare le nostre ferite in occasioni per capire, crescere, evolvere, illuminare le nostre parti oscure: è l’unico modo per trasmutare il dolore.
Indovinami, indovino,
tu che leggi nel destino:
l’anno nuovo come sarà?
Bello, brutto o metà e metà?
Trovo stampato nei miei libroni
che avrà di certo quattro stagioni,
dodici mesi, ciascuno al suo posto,
un carnevale e un ferragosto,
e il giorno dopo il lunedì
sarà sempre un martedì.
Di più per ora scritto non trovo
nel destino dell’anno nuovo:
per il resto anche quest’anno
sarà come gli uomini lo faranno.
Gianni Rodari
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