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Regalati una consulenza gratuita!

A gennaio 2018 puoi usufruire di una consulenza gratuita con la dott.ssa Chiodi Daniela, psicologa psicoterapeuta. Scopo del colloquio è definire i termini del problema e trovare le migliori soluzioni.

Inizia il nuovo anno con il piede giusto!

Termini e condizioni:
– l’offerta è rivolta a persone maggiorenni;
– la consulenza consta di un colloquio della durata di 50 minuti, presso lo studio della dott.ssa Chiodi in viale Duca degli Abruzzi 4, Brescia;
– è necessario prendere appuntamento al 349/0806265 (mezzo telefonata, sms, whatsapp) o via mail a chiodidaniela@gmail.com  (si prega gentilmente di disdire in caso di impedimento entro 24 ore prima);
– l’offerta è valida una sola volta e fino al 31 gennaio 2018;
– i posti sono limitati.
Per maggiori informazioni: chiodidaniela@gmail.com o nel form contatti

 

Gli 8 diritti dimenticati di una scarsa autostima

Quando soffriamo di bassa autostima ci dimentichiamo di avere dei “diritti”.

autsotima

Ecco gli 8 diritti di una buona autostima:

– commettere errori, come tutti gli altri essere umani

– essere imperfett*, come tutti gli altri essere umani

– decidere i tuoi pensieri, emozioni e comportamenti (e se questi, di tanto in tanto, sono strani è perché sei come tutti gli altri essere umani)

– dire agli altri cosa vuoi e cosa provi

– essere soddisfatt* di te stess* anche quando non hai tutto sotto controllo

– reagire emotivamente, qualche volta, anche se così facendo non ottieni il risultati sperato (lo facciamo tutti più spesso di quanto immaginiamo)

– di pensare prima a te stess*, qualche volta (sì, esatto, di mangiare l’ultima fetta di torta, di non dare una mano se siete troppo stanc*, di leggere un libro mentre il partner lava i piatti…)

– e per finire: di difendere o non difendere i tuoi diritti, è una scelta tua 😉

 

(Ricorda che:

  • i diritti comportano delle responsabilità
  • anche gli altri hanno dei diritti!)

 

(liberamente tratto da C. Wilding)

Sta per partire il Laboratorio Esperienziale di Autostima! Qui trovi l’evento fb, e qui maggiori informazioni.

 

I 5 ERRORI PIU’ COMUNI NELL’ASCOLTO

ascoltare jpeg

(NB: in questo articolo faremo riferimento alla comunicazione quotidiana, non alla comunicazione e all’ascolto in ambito terapeutico. In quest’ultimo caso parliamo di ascolto attivo o ascolto empatico che prevede delle sfumature diverse riguardo a quanto riportato in questo post).

Una competenza fondamentale della comunicazione efficace è saper ascoltare. Ma cosa significa esattamente? tutti potrebbero dire “io so ascoltare”, ma è veramente così?

L’ascolto prevede una comunicazione alternata, in cui interlocutore ed emittente si scambiano continuamente i ruoli.

Ecco i 5 errori più comuni che si commettono nell’ascolto:

1) Interrompere l’interlocutore: questa è la regola più importante ed è quella che viene infranta più spesso. Quando pensiamo di aver capito cosa vuole dire il nostro interlocutore ancora prima che finisca il concetto ci viene un desiderio irrefrenabile di “replicare” immediatamente. In questo modo la discussione può facilmente stimolare emozioni negative e far sentire l’altro non ascoltato e accolto.

2) Giudicare: “La tendenza a giudicare gli altri è la più grande barriera alla comunicazione e alla comprensione” (Carl Rogers). Giudicare significa applicare i nostri valori personali all’altro, senza verificarne la veridicità e l’obiettività. Quando giudichiamo stiamo già incanalando la discussione alla ricerca di prove che confermino il nostro pensiero. L’ascolto è quindi interrotto.

3) Interpretare: molto simile al giudicare. Avviene quando assegniamo motivazioni arbitrarie ai comportamenti altrui in base al NOSTRO modo di vedere la realtà , e non al suo. Prima di trarre delle conclusioni proviamo a fare domande.

4) Voler dare consigli: il consiglio non richiesto può essere percepito come un giudizio.

5) Parlare solo di te: utilizzare ciò che dice l’altro per parlare solo di sé è la prova più eclatante che non stiamo ascoltando, ma vogliamo semplicemente parlare di noi.

ASCOLTARE per rispondere

Ora prova a metterti nei panni del nostro interlocutore e a “subire” questi 5 errori: come ti sentiresti?

Ricorda che spesso le persone non vogliono soluzioni o consigli ma semplicemente essere ascoltate.

 

5 STRATEGIE PER COMUNICARE IN MODO EFFICACE

dire cose che non vorresti

Con questo post inauguriamo la miniserie sulla comunicazione in cui parleremo di:
– la comunicazione efficace
– l’ascolto
– la comunicazione assertiva

Tutti i giorni, in ogni momento della giornata comunichiamo. Ma come lo facciamo? Quante volte ci capita di essere fraintesi o di generare inaspettati conflitti a seguito di ciò che abbiamo detto?

I fallimenti comunicativi sono dovuti a problematiche in due grandi ambiti: l’ascolto e il messaggio.

L’ascolto riguarda la nostra capacità di ascoltare veramente il nostro interlocutore e ciò che ci sta dicendo (affronteremo questo tema nel prossimo post); il messaggio riguarda la nostra competenza a saper comunicare in modo EFFICACE.

Cosa significa comunicare efficacemente? Significa far arrivare il nostro messaggio così come lo abbiamo pensato, limitando il più possibile interpretazioni sbagliate da parte di chi ci ascolta. L’efficacia si misura in quanti concetti sono arrivati all’interlocutore rispetto a quanto volevamo comunicare.

Es. Se voglio comunicare A, B e C, e  chi mi ascolta comprende A, B e C avrò messo in atto una comunicazione efficace. Se invece comprende A, D, E forse c’è qualcosa che non va.

Una comunicazione efficace ci permette di:

limitare il rischio di equivoci e quindi di conflitti

– comunicare le nostre idee, desideri, obiettivi in modo da ottenere una risposta positiva dall’ambiente

– affermare i nostri bisogni

– raggiungere i nostro obiettivi

– dare forma ai nostri pensieri e alle nostre emozioni

senza prevaricare l’Altro/a.

cosa vorrei dire

Ma quali sono le strategie per comunicare in modo efficace?

Ecco le 5 strategie per comunicare efficacemente:

1) Avere chiaro ciò che vogliamo dire: cosa vuoi comunicare in questo momento? Qual è il tuo obiettivo comunicando questa cosa? A chi lo vuoi comunicare?

2) Esprimersi in modo chiaro: usa parole chiare, semplici, dirette. Aiutati con delle metafore. Prenditi il tempo necessario per parlare.

3) Evitare giudizi o accuse, soprattutto in comunicazioni personali e in situazioni di conflitto: parti da te, da quello che pensi e senti, senza accusare l’Altro o “puntare il dito” (es: “Tu sei cattivo perché…” potrebbe essere trasformato in “quando hai fatto *questo* mi sono sentito/a in *questo modo*”)

4) Rispettare i tempi e la circolarità della comunicazione: lascia il tempo all’interlocutore di replicare e ascoltalo senza interrompere.

5) Esprimere la propria difficoltà: se ti senti particolarmente in difficoltà nella comunicazione, perché ti senti troppo coinvolto/a emotivamente dillo (es. “Faccio molta fatica a dirti questa cosa ma ritengo opportuno farlo perché se non lo facessi farei un torto a me stesso/a”; “Sono emozionato/a, spero di riuscire a parlarti comunque in modo chiaro” …)

Nel prossimo post parleremo dell’ ASCOLTO nella comunicazione.

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